11-09-2023   La ricetta della felicità

 

Ingredienti:

-          Un gruppo di (quasi tutti) tennisti che ancora non si arrendono

-          Il viaggio in pullman

-          Un albergo sulla riviera romagnola

-          Campi in terra rossa per emulare le gesta di Panatta

-          Mare, sole, spiaggia (quanto basta)

 

Tempi di cottura:

Dal venerdì alla domenica. Ad alte temperature, come il sole della Romagna riesce a regalare.

 

Preparazione:

Prendete l’alba di un venerdì di settembre e predisponete un gruppo di temerari tennisti (e loro accompagnatori) su un pullman; direzione Lido Adriano.
Lasciate lievitare per qualche ora, fino a che non comparirà un albergo dal color del cielo placidamente adagiato sulle dorate spiagge della riviera romagnola.

A questo punto aggiungete un piccolo paradiso fatto di sfide all’ultima volée tra un bagno di sole, una nuotata o una rilassante passeggiata sulla spiaggia.
Senza dimenticare serate all’insegna del ballo, giochi di società e bische clandestine.

La ricetta ha ingredienti semplici ma che vanno dosati con generosità come il sole che accompagna queste giornate, il fair play delle sfide sui campi e le pomate per gli acciacchi spalmate sui nostri atleti.
La gioia che risiede nel gesto impeccabile di una stop-volley è dolcissima, ma lo è altrettanto quella di un cocktail sorseggiato in spiaggia, all’ombra dell’ultimo sole (soprattutto se il cocktail in questione è compreso nel ALL INCLUSIVE dell’albergo).

I tempi di cottura possono sembrare lunghissimi: tre giorni che però corrono come i recuperi sulla linea di fondo del miglior Nadal.
Il segreto sta tutto nella maestria del saper dosare sorrisi e rovesci a fondo campo, partite di burraco e passanti millimetrici, bagni di sole e toilette-break strategici.
E per gli accompagnatori, le giornate trascorrono tra shopping e chiacchere da spiaggia, tra un bicchier di vino ed un caffè, tirando fuori i suoi perché e proponendo i suoi però.

Il piatto che ne scaturisce è un capolavoro di leggerezza e Malox, di vecchi (tanto) sapori e innovazione culinaria.

Il Vincitore di innumerevoli premi viene di volta in volta reinterpretato dalle grandi firme del panorama tennistico: da Stefano Cremaschi, nella vigorosa versione maschile, a Valentina Ramoti, con tutta la delicatezza che solo i gesti femminili sanno plasmare. Senza dimenticare le versioni a quattro mani di Roby Gelfi-Stefano Boschi, ruvide e forti, e quelle rosee e ben curate di Federica Maffi-Sara Zucchetti. Il “nuovo che avanza” viene rappresentato nella versione uomo-donna dalle new entry Simona Gotti-Maurizio Petix.

Certo, non tutte le ciambelle riescono col buco e -ahimè- la maglia nera (Premio Gianni Cavenaghi alla memoria) quest’anno spetta ai tennisti-cucinieri di lungo corso, Paolo Ubbiali e Monica Fanzago, che però, con il savoir-faire che li contraddistingue, accettano di buon grado l’infelice posizione.
Il manicaretto sarebbe pronto ma lo chef vuole strabiliare i commensali. Come elemento segreto vi aggiunge un pizzico di torneo di scacchi, vinto da Annalisa Togni, uno spolvero di concorso di eleganza (Cristina e Cristiano) e qualche grammo di miss spiaggia (Sabrina ed Emilia).

Infine, a piatto pronto, si aggiunga un posto a tavola!  …gli amici a questo servono, a stare in compagnia! ...e qualcuno pure per giocare a tennis… ovviamente!
Finito il banchetto è già tempo di sparecchiare e riporre nei propri borsoni gli arnesi del mestiere (e le creme solari) tornando così alle proprie abitudini ma portando con sé ricordi indelebili e infiammazioni rotuleo tendinee altrettanto indimenticabili;
Il pullman parte, la vista del mare si dissolve lentamente… grazie per queste giornate felici... ma al bando la tristezza!!

Come scrisse Lorenzo il Magnifico, (che però non ricordo se sia Sonego o Musetti) “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: del doman non v’è certezza”.

 

Lea Dangers